Mojito, la Mojito ricetta e i Mojito ingredienti, le sue origini, da Sir Francis Drake a Ernest Hemingway, per arrivare al suo passaggio evolutivo come voluto dal Professor Charles Xavier e Grigliare Duro in una versione che segna il passo dell’evoluzione umana.
MOJITO
E’ arrivata l’ora legale e direi anche l’ora di bere un Mojito.
Si badi bene, “un Mojito” non va inteso in senso letterale, il Mojito è uno dei Cocktail con la C maiuscola, una preparazione ricca di storia ed icona mondiale.
E uno non basta di certo.
MOJITO, LA STORIA
Fosse ancora tra noi vi inviterei a chiedere conferma al riguardo al meno noto collega scrittore Sir Ernest Hemingway.
Pare che durante le sue scorribande alla Bodeguita del Medio, uno dei più famosi Bar de L’Havana, il Collega Hemingway fosse solito ordinare il Mojito a due alla volta e fino a che non diventavano dispari.
In realtà, e questo è vero ed è storia, era il mio papà che procedeva a due a due.. e fino a che diventavano dispari, ma non parliamo di Mojito né, tantomeno di altre nobili consumazioni, bensì di schiaffoni.
Se abbiano fatto bene o male non saprei dirlo, fatto sta che personalmente anziché schiaffi avrei preferito si trattasse di altro. Di Mojito, ad esempio.
Torniamo a noi e a Sir Hemingway.
Approdato sull’isola di Cuba quasi per caso, Ernest se ne innamorò tornandoci ogni qualvolta poteva e trasferendovisi con la sua terza moglie.
Lo scrittore era appassionato di due cose principalmente, ma sono sicuro che potrei citarne 3 senza timore di essere smentito.
Ma atteniamoci ai fatti, le passiani di Sir Hemingway erano pesca d’altura, e Mojito.
Prima di addentrarci nella Mojito ricetta, ripassiamo un pò di storia (momento di grande cultura).
Immaginiamo di essere catapultati indietro nel tempo, ai tempi dei corsari, di contrabbandieri, del pirata Francis Drake, per citarne uno, di navi vascello, gambadilegno e capitan uncino, datiamo il tutto diciamo nel 1500.
All’epoca si utilizzava una bevanda preparata quasi con gli stessi Mojito ingredienti per come li conosciamo oggi.
Si utilizzavano aguardiente de cana, ossia alcol di bassa qualità ottenuto dalla canna da zucchero, lime, e liquidi dolciastri ottenuti dalla canna da zucchero, oltre che la hierbabuena.
Se poi questo preparato fosse utilizzato come bevanda medicinale o cocktail da party post-saccheggio, non è dato saperlo.
Certo, riflettendo sul fatto che stiamo parlando di pirati e bucanieri, risulta meno difficile pensare che tale preparazione venisse usata come medicinale, e probabilmente ogni scusa era buona per curarsi.
Ma non stiamo ancora parlando di Mojito, il nome di questo intruglio era El Draque, dal nome del pirata più famoso della storia poc’anzi menzionato.
A conferire al Mojito il nome che porta ancora oggi e che tutti oggi conosciamo furono probabilmente gli schiavi negri, derivandolo probabilmente da parole quali mojadito o mojo, che rispettivamente significano “un pò bagnato” e “condimento a base di lime cubano”.
Un contributo sicuramente importante alla diffusione e alla popolarità di questo cocktail fu dato dalla Bacardi, che siamo sicuri non ha bisogno di grandi presentazioni essendo voi tutti noti consumatori di bevande alcooliche.
La Bacardi, infatti, per promuovere il proprio prodotto di punta, il Rum, scelse proprio il Mojito quale testimonial d’eccezione.
Chi ha mai detto che una cosa buona debba per forza essere anche complessa?
MOJITO: PREPARAZIONE
I Mojito ingredienti sono molto semplici. Anzi, di una semplicità quasi disarmante direi.
Vediamo subito la Mojito ricetta per la preparazione originale:
- 4 cl di rum bianco cubano;
- 3 cl di succo di lime;
- 2 cucchiaini di zucchero;
- 6 foglie di menta (o per caso avete in casa delle hierbabuena?);
- ghiaccio a cubetti;
- soda (o acqua di seltz).
e la sua preparazione:
- munirsi di bicchiere alto tipo Tumbler;
- versare lo zucchero e il succo di lime;
- mescolare;
- aggiungere le foglioline di menta che non andranno pestate onde evitare rilascino un retrogusto amarognolo;
- ghiaccio;
- rum;
- soda
- mescolare il tutto con un cucchiaio da cocktail.
- ombrellino e..
taaac, ordinarne subito un altro.
Come poi siamo arrivati alla versione attuale del Mojito che da bevanda rozza, aspra, e da ubriaconi di mare è diventata una bevanda di classe, dolce e vellutata da ubriaconi da salotto, lo si deve probabilmente a Attilio De La Fuente (lo ammetto, amo i nomi spagnoli, hanno sempre un retrogusto esotico), barman de La Bodeguita del Medio.
Certo, non potevamo affrontare un articolo su un mostro sacro tale quale è il Mojito senza citarne la storia e la sua ricetta originale.
Anzi.
Siamo tutti sicuramente portati a pensare che la Mojito ricetta attuale sia quella definitiva da qui all’eternità, e probabilmente è la stessa cosa che si è pensato ai tempi di Drake fino all’arrivo di De La Fuente.
MOJITO: EVOLUZIONE
Ma l’evoluzione è un fenomeno naturale che non si può, e non si deve, fermare.
Permettetemi una citazione celebre e di un certo spessore culturale:
“nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”.
Cito, inoltre, e con notevole orgoglio, le parole del Professor Charles Xavier, fondatore della scuola per giovani dotati (un pò come lo siamo noi tutti), che è solito iniziare le proprie lezioni affermando che:
“La mutazione è la chiave della nostra evoluzione, ci ha consentito di evolverci da organismi monocellulari a specie dominante sul pianeta. Questo processo è lento e normalmente richiede migliaia e migliaia di anni, ma ogni centinaio di millenni l’evoluzione fa un balzo in avanti”.
Questo momento è arrivato, e siamo orgogliosi di essere noi ad aver raccolto questo importante testimone.
Ed è qui che arriviamo alla Grigliare Duro Mojito ricetta, oggi è quel giorno in cui oggi facciamo uno step evolutivo con una piccola ma essenziale modifica nella preparazione dei Mojito ingredienti, tutta made in Grigliare Duro e di cui sento di dover ringraziare i nostri ingegneri biochimici.
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Il fatidico momento è arrivato, non si tratta di passaggi semplici ma li esporrò nella maniera più chiara che posso affinché sia comprensibile a tutti voi giovani dotati:
- settare il barbecue per una cottura diretta;
- tagliare il lime a fette spesse;
- posizionare le fette di lime sulla griglia e farle caramellare 5 minuti per lato;
- procedere come di consueto con la preparazione del vostro Mojito.
Probabilmente questa versione non entrerà immediatamente nelle grazie dell’IBA (International Bartenders Association), ma sicuramente potrà donarvi delle preziose note aromatiche sconosciute fino ad ora.
Vi saluto, ora torno alla canna che Sir Hemingway ha gentilmente preparato per me, stasera abbiamo un appuntamento con il Sig. Marlin.
Andrea, Grigliare Duro
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